lunedì 16 marzo 2009

Il treno devastato dalla politica con l'aiuto della stampa

Articolo sugli esisti dell'inchiesta della magistratura circa il treno dei tifosi per Roma del 31 Agosto

Il treno dei tifosi per Roma fu danneggiato, non devastato. Inchiesta archiviata.

Politica e stampa nazionale chiedano scusa ai napoletani e si riapra loro alle trasferte.

Il P.M. della D.D.A. Antonello Ardituro ha riscritto la storia degli incidenti che lo scorso 31 agosto furono generati a Napoli e a Roma da un migliaio di tifosi e ha chiesto al Giudice per le indagini preliminari l'archiviazione dell'inchiesta poiché non è stato possibile identificare i responsabili dei danneggiamenti. Si parla, appunto, di danneggiamenti e non di devastazione e, per questo, le conclusioni alle quali è giunto il P.M. potrebbero apparire clamorose, ma non per chi a Napoli aveva già fiutato che la campagna mediatica che si scatenò quel giorno di fine Agosto altro non era che una forzata montatura.

Il treno Intercity che trasferì gli “ultrà” nella capitale non fu devastato dunque, ma solo danneggiato; i danni furono di molto inferiori ai 500mila euro annunciati da Trenitalia. I media ebbero un ruolo fondamentale nell’ingigantire gli eventi, dando credito all'idea che i tifosi napoletani fossero un’orda di teppisti.

Ardituro asserisce che « ci fu un'imprudente e burocratica indisponibilità di Trenitalia a trovare soluzioni idonee al problema che si era presentato. La stessa Trenitalia, alla vigilia della partita Roma-Napoli, respinse la richiesta, avanzata dai tifosi attraverso la Digos, di predisporre un trasporto speciale per consentire loro di spostarsi tutti insieme. Eppure questo è uno strumento comunemente utilizzato dalla società a richiesta di associazioni, gruppi e organizzazioni sindacali. La maggior parte di quelli che volevano partire aveva sia il biglietto per il treno sia quello per lo stadio.

La lentezza dei controlli e la consapevolezza che il convoglio non sarebbe riuscito a contenere tutti i tifosi, un po' alla volta fece salire la tensione. Presto fu il caos; con un ritardo di due ore si decise di far partire il treno, perché tenerlo fermo avrebbe causato disastri peggiori. All'arrivo alla stazione Termini, il branco si diede ai cori e al lancio di fumogeni. Molti tifosi si presentavano per il caldo a torso nudo e mettevano in bella mostra gli immancabili tatuaggi. Condotte, queste, di scarso impatto aggressivo, ma di indiscutibile suggestione mediatica. Infatti nei giorni seguenti rimbalzarono più volte sulle reti locali e nazionali e sui siti internet, contribuendo forse più dei gravi fatti di danneggiamento ad indurre le successive sanzioni nonché il grave danno di immagine che ne derivò per i veri tifosi napoletani e per la stessa città. L'effetto fortemente suggestivo di quelle immagini trovò immediato conforto nel bollettino diramato da Trenitalia, che quantificava in 500mila euro i danni al treno ».

Questa la cifra che Trenitalia ufficializzò ai giornalisti. Al P.M. è stato invece presentato un conto assai diverso: 185mila euro, cui ne vengono aggiunti altri 130mila per “fermo carrozze”. Per le quattro carrozze che erano state aggiunte a Napoli, il danno indicato è solo di 4.500 euro: « una grossa sproporzione », nota il P.M. Curiosamente, quei quattro vagoni sono gli unici che la polizia ha potuto esaminare nell'immediatezza; le altre 11, a Torino, sono state ispezionate a lavori già avviati. Quanto al “fermo”, Trenitalia considerava che tutte le 11 carrozze erano rimaste ferme 38 giorni: invece, nota il P.M., « alcune furono rimesse in circolazione dopo pochi giorni. Inoltre, la cifra fornita dall'azienda era riferita a vetture in perfetto stato di manutenzione: circostanza, questa, tutta da verificare ».

Nel suo provvedimento, il magistrato non lesina critiche nei confronti dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive del Viminale che autorizzò la trasferta senza opportune misure di sicurezza nonostante i chiari rischi dovuti ai rapporti tesi tra le due tifoserie“.

Non va dimenticato che, a seguito degli avvenimenti del 31 Agosto, l'Osservatorio squalificò per tre turni le curve del San Paolo e vietò ai tifosi azzurri le trasferte per tutta la stagione. Una punizione quest’ultima ancora in corso e che, alla luce degli atti redatti dal P.M. Ardituro, risulta non solo spropositata ma oltremodo immotivata e dunque da rivedere.

Il caso viene dunque ridimensionato dalla magistratura ma è indegno che, all’epoca dei fatti, il massacro anti-napoletano si riempiva di parole scritte sui giornali e dette nei telegiornali mentre ora tutto tace e la stampa nazionale non si preoccupi di evidenziare la vera dimensione dell’accaduto.

Nelle cronache sportive degli ultimi mesi si può attingere a piene mani per ritrovare casi di scontri gravi tra opposte tifoserie, ma tutti passati sotto silenzio o comunque minimizzati. A ben guardare pare che gli unici fatti ad essere degni di censura siano quelli che videro i napoletani sul treno per Roma.

Tutto questo offre un serio spunto per una riflessione profonda sul ruolo dell’informazione nel nostro paese, spesso deviata quando non semplicemente amplificata e difficilmente obiettiva. Nella fattispecie, le redazioni giornalistiche sono aduse a riempire i palinsesti dei mali della nostra città come fosse di tendenza, in virtù del fatto che la parola Napoli fa sempre e comunque “rumore”.

Non spetta a noi stabilire se i tifosi napoletani furono vittime di una cospirazione organizzata a tavolino. Chi legge ha sicuramente capacità di deduzione sulle considerazioni del P.M circa il comportamento dell’Osservatorio del Viminale e di Trenitalia. E’ certo però che, alla luce dei risultati delle indagini, il divieto di trasferta inflitto alla tifoseria azzurra sia pretestuoso e attualmente immotivato. L’Osservatorio del Viminale e il Ministero degli Interni avrebbero il dovere di fare marcia indietro e la stampa nazionale di recitare il mea culpa.

I napoletani meritano le scuse ma, soprattutto, maggior rispetto.
Oppure vogliamo far passare ancora il vecchio adagio secondo il quale i napoletani sono facili a vittimismi e pianti?!

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