giovedì 4 dicembre 2008

La truffa delle ricette

Le ordinanze di custodia cautelare - emessa dal gip di Roma Maria Teresa Covatta, su richiesta del procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo - sono state eseguite, ieri mattina, dai carabinieri del Nas di Latina.
A carico dei promotori, Giovanni Maria Serge e Donato Lorenzo Marrone, l'ipotesi di reato di corruzione di medici di famiglia, al fine di ottenere ricette false prescriventi medicinali di fascia «A», a carico del servizio sanitario nazionale, distribuiti da un'azienda farmaceutica con sede legale a Grottaferrata, e con base operativa a Napoli. Si tratta, lo sottolineiamo, solo di ipotesi. Gli indagati, che restano innocenti fino a eventuale sentenza definitiva contraria, hanno dichiarato, tramite i loro avvocati, di essere completamente estranei alla vicenda. I difensori stanno già pensando di presentare, nei prossimi giorni, ricorso al Riesame. Serge, difeso dall'avvocato Paolo Censi, in particolare, sarebbe stato incastrato da alcune intercettazioni telefoniche, ma non sarebbe stato indicato né il medico che avrebbe corrotto, né il numero delle ricette richieste.
L'attività rientra nell'ambito dell'operazione «Apotheke», che ha visto il personale dei Nas, di Roma e Napoli, eseguire 43 ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari. I provvedimenti sono stati adottati dopo un'indagine durata due anni, nei confronti di imprenditori e informatori farmaceutici, che avrebbero costituito un'associazione a delinquere finalizzata a truffare il servizio sanitario nazionale. Acquisiti anche importanti riscontri su un vasto traffico illecito di medicinali ad azione stupefacente e anabolizzante. Il titolare partenopeo dell'azienda di Grottaferrata, la ATS srl, Tullio Raimondo Faiella, 48 anni, avrebbe coordinato l'illecito della sua rete di informatori scientifici in tutta Italia. In alcuni casi si sarebbero procurati dai medici corrotti ricette false intestate a ignari assistiti, garantendo una percentuale del 5/10% sul costo del medicinale. I farmaci, rimborsati dal Ssn, sarebbero stati poi rivenduti al mercato nero. In altri avrebbero corrotto, con denaro e offerte di prestazioni sessuali, i medici perché prescrivessero ricette in cui erano indicati i medicinali, anche se non necessari al paziente. Coinvolti 25 promotori scientifici, 28 medici di base, 25 farmacisti, 10 collaboratori e una ragazza con l'incarico di contattare le prostitute. Le indagini hanno accertato anche che l'imprenditore avrebbe alterato il bilancio e lo stato patrimoniale della società emettendo fatturazioni false. L'effettivo ammontare delle truffe ai danni del Ssn potrebbe attestarsi intorno ai 10 milioni di euro.

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