mercoledì 26 dicembre 2007

Italia un paese che dimentica la ricerca

Sono sempre meno i fondi per la ricerca e aumenta ancora di più la fuga dei cervelli. Diventeremo il terzo mondo della ricerca tecnologica e scientifica....

3 commenti:

Nico73 ha detto...

Andate a vedere questo sito sulla fuga dei cervelli:
http://www.cervelliinfuga.it/

Nico73 ha detto...

Con questa lettera si capisce perche' abbiamo cervelli in fuga:

Al Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi,

Apprendiamo con grande preoccupazione da verbale CUN della Sua nota (05.02.2008) e da comunicato MIUR ai rettori, CUN e CRUI a firma di A. Masia (02.02.2008 prot. 450), della probabile decisione al vaglio del Ministero dell’Università e della Ricerca non solo di ridurre i fondi governativi destinati alla chiamata diretta ma anche di non confermare la quota del 95% di cofinanziamento per gli stessi incentivi sul FFO 2008.

Tali decisioni sarebbero antitetiche a quanto emerso dall’incontro del dic. 2007 con il capo di Gabinetto del Ministro, consigliere O. Forlenza, presenti la dott.ssa V. Ianniello e i prof. a contr. L. Proietti De Santis M. Galli R.M. Piccione, dove veniva data per certa la riconferma per l’anno 2008 degli incentivi per la stessa quota già stanziata negli anni scorsi nella misura del 95%, per coerenza con gli impegni già assunti.

Una diversa posizione del ministero interromperebbe irragionevolmente questo processo in netto contrasto con quanto più volte affermato da esponenti del ministero, i quali hanno ripetutamente garantito – anche pubblicamente – la continuità dei provvedimenti indispensabili a promuovere e realizzare lo stabile inquadramento universitario.

Riteniamo che questi ripensamenti siano gravissimi perché compromettono definitivamente la possibilità di decine di studiosi rientrati dall’estero anch’essi finanziati dallo stesso programma ministeriale, di inserirsi stabilmente nel sistema universitario italiano, secondo le finalità esplicitamente menzionate dal programma stesso. Si tratta di docenti che da anni prestano servizio a tempo pieno nelle università italiane dando un contributo importante in termini di ricerca, didattica e collaborazione nelle reti di ricerca internazionali.

Appellandoci al diritto all’uguale trattamento per coloro che prestano servizio all’interno dell’amministrazione dello Stato Italiano riteniamo che la possibile riduzione degli incentivi significherebbe un’inaccettabile e contraddittoria disparità di trattamento perchè di fatto priverebbe numerosi docenti degli stessi diritti e delle stesse possibilità che invece sono state offerte ai colleghi, in condizioni identiche, fino ad oggi chiamati dalle Facoltà di appartenenza grazie agli incentivi opportunamente stanziati nel FFO 2006 e 2007.

La possibile disparità tra chi ha aderito al Programma di rientro nei suoi primi anni, godendo dell’opportuno finanziamento del 95%, e chi vi ha aderito successivamente è quindi inaccettabile. Inoltre rimane completamente indefinito l’impatto che tali ripensamenti avrebbero sulle richieste di nulla osta già presentate e attualmente giacenti al Ministero.

Con forza ribadiamo che la mancanza di un programma preciso di inserimento permanente nel sistema universitario italiano nella condizione di estrema urgenza conseguente alla scadenza dei contratti si tradurrebbe in una grave disparità di tratt0amento che penalizzerebbe ingiustamente gli studiosi ancora non stabilizzati e istituzionalizzerebbe una forma intollerabile di precariato, oltre a far perdere all’università italiana un’effettiva occasione di rinnovamento e crescita.

Consapevoli di come la situazione degli studiosi rientrati in Italia, grazie a cospicui investimenti pubblici, costituisca oggi un tema fondamentale nell’opinione pubblica giustamente preoccupata per il futuro delle nuove generazioni del Nostro Paese, Le chiediamo con urgenza un chiarimento e una ragionevole rettifica volta a pianificare un effettivo percorso di stabilizzazione per gli studiosi rientrati.

Studiosi aderenti alla lista
“Rientro degli studiosi italiani impegnati all’estero”
(D.M. 26.01.2001, n. 13 e sgg.)
Sito: www.rientrodeicervelli.net
mailinglist: cervelli@lists.cribi.unipd.it


Marco Barchi
Maria Beltramini
Matteo Bertolini
Marco Bittelli
Laura Bonesi
Andrea Bornstein
Silvie Braibant
Stefano Brancorsini
Thomas Brown
Luca Canettieri
Fabio Celani
Laura Ciapponi
Fulvia Ciliberto
Luca Cortelezzi
Alessio D’Alessio
Francesca Del Gobbo
Sara Dickinson
Gian Maria Di Nocera
Luisa Maria Dolza
Maria Fittipaldi
Debora Fontanini
Leonida Fusani
Marco Galli
Gabriele Grassi
Federica Gemignani
Manuela Giordano
Tommaso Gori
Maria Elena Gutierrez
Andrea Fagiolini
Alessio Filippetti
Alessandra Fussi
Leonardo Guidoni
Alessandro Laio
Giuseppe Latino
Renzo Lecardane
Cristina Lemorini
Sara Tiziana Levi
Giovanni Leghissa
Camilla Mastromarco
Anthony Marasco
Querciolo Mazzonis
Gloria Menegaz
Marina Monsurro
Monica Murero
Orietta Ombrosi
Massimo Pasqualetti
Francesca Persichetti
Rosa Maria Piccione
Federica Piras
Roberto Piva
Sara Poli
Luca Proietti De Santis
Eva Riccomagno
Paolo Sanvito
Giovanni Scotto
Giovanna Serino
Maryanne Tafuri
Tiziana Terranova
Liliana Teruggi
Francesca Tinti
Mario Trigiante
Giuseppe Valacchi

Nico73 ha detto...

Con questa lettera si capisce perche' abbiamo cervelli in fuga:

Al Ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi,

Apprendiamo con grande preoccupazione da verbale CUN della Sua nota (05.02.2008) e da comunicato MIUR ai rettori, CUN e CRUI a firma di A. Masia (02.02.2008 prot. 450), della probabile decisione al vaglio del Ministero dell’Università e della Ricerca non solo di ridurre i fondi governativi destinati alla chiamata diretta ma anche di non confermare la quota del 95% di cofinanziamento per gli stessi incentivi sul FFO 2008.

Tali decisioni sarebbero antitetiche a quanto emerso dall’incontro del dic. 2007 con il capo di Gabinetto del Ministro, consigliere O. Forlenza, presenti la dott.ssa V. Ianniello e i prof. a contr. L. Proietti De Santis M. Galli R.M. Piccione, dove veniva data per certa la riconferma per l’anno 2008 degli incentivi per la stessa quota già stanziata negli anni scorsi nella misura del 95%, per coerenza con gli impegni già assunti.

Una diversa posizione del ministero interromperebbe irragionevolmente questo processo in netto contrasto con quanto più volte affermato da esponenti del ministero, i quali hanno ripetutamente garantito – anche pubblicamente – la continuità dei provvedimenti indispensabili a promuovere e realizzare lo stabile inquadramento universitario.

Riteniamo che questi ripensamenti siano gravissimi perché compromettono definitivamente la possibilità di decine di studiosi rientrati dall’estero anch’essi finanziati dallo stesso programma ministeriale, di inserirsi stabilmente nel sistema universitario italiano, secondo le finalità esplicitamente menzionate dal programma stesso. Si tratta di docenti che da anni prestano servizio a tempo pieno nelle università italiane dando un contributo importante in termini di ricerca, didattica e collaborazione nelle reti di ricerca internazionali.

Appellandoci al diritto all’uguale trattamento per coloro che prestano servizio all’interno dell’amministrazione dello Stato Italiano riteniamo che la possibile riduzione degli incentivi significherebbe un’inaccettabile e contraddittoria disparità di trattamento perchè di fatto priverebbe numerosi docenti degli stessi diritti e delle stesse possibilità che invece sono state offerte ai colleghi, in condizioni identiche, fino ad oggi chiamati dalle Facoltà di appartenenza grazie agli incentivi opportunamente stanziati nel FFO 2006 e 2007.

La possibile disparità tra chi ha aderito al Programma di rientro nei suoi primi anni, godendo dell’opportuno finanziamento del 95%, e chi vi ha aderito successivamente è quindi inaccettabile. Inoltre rimane completamente indefinito l’impatto che tali ripensamenti avrebbero sulle richieste di nulla osta già presentate e attualmente giacenti al Ministero.

Con forza ribadiamo che la mancanza di un programma preciso di inserimento permanente nel sistema universitario italiano nella condizione di estrema urgenza conseguente alla scadenza dei contratti si tradurrebbe in una grave disparità di tratt0amento che penalizzerebbe ingiustamente gli studiosi ancora non stabilizzati e istituzionalizzerebbe una forma intollerabile di precariato, oltre a far perdere all’università italiana un’effettiva occasione di rinnovamento e crescita.

Consapevoli di come la situazione degli studiosi rientrati in Italia, grazie a cospicui investimenti pubblici, costituisca oggi un tema fondamentale nell’opinione pubblica giustamente preoccupata per il futuro delle nuove generazioni del Nostro Paese, Le chiediamo con urgenza un chiarimento e una ragionevole rettifica volta a pianificare un effettivo percorso di stabilizzazione per gli studiosi rientrati.

Studiosi aderenti alla lista
“Rientro degli studiosi italiani impegnati all’estero”
(D.M. 26.01.2001, n. 13 e sgg.)
Sito: www.rientrodeicervelli.net
mailinglist: cervelli@lists.cribi.unipd.it


Marco Barchi
Maria Beltramini
Matteo Bertolini
Marco Bittelli
Laura Bonesi
Andrea Bornstein
Silvie Braibant
Stefano Brancorsini
Thomas Brown
Luca Canettieri
Fabio Celani
Laura Ciapponi
Fulvia Ciliberto
Luca Cortelezzi
Alessio D’Alessio
Francesca Del Gobbo
Sara Dickinson
Gian Maria Di Nocera
Luisa Maria Dolza
Maria Fittipaldi
Debora Fontanini
Leonida Fusani
Marco Galli
Gabriele Grassi
Federica Gemignani
Manuela Giordano
Tommaso Gori
Maria Elena Gutierrez
Andrea Fagiolini
Alessio Filippetti
Alessandra Fussi
Leonardo Guidoni
Alessandro Laio
Giuseppe Latino
Renzo Lecardane
Cristina Lemorini
Sara Tiziana Levi
Giovanni Leghissa
Camilla Mastromarco
Anthony Marasco
Querciolo Mazzonis
Gloria Menegaz
Marina Monsurro
Monica Murero
Orietta Ombrosi
Massimo Pasqualetti
Francesca Persichetti
Rosa Maria Piccione
Federica Piras
Roberto Piva
Sara Poli
Luca Proietti De Santis
Eva Riccomagno
Paolo Sanvito
Giovanni Scotto
Giovanna Serino
Maryanne Tafuri
Tiziana Terranova
Liliana Teruggi
Francesca Tinti
Mario Trigiante
Giuseppe Valacchi